Il mio cavallo preferito si chiama Furia e se ti vedesse ti saluterebbe impennando. Io mi chiamo J.R., come quello di Dallas, perché di nome faccio Jeremiah, con la h finale come Samantah, e di cognome Raglia. Ho provato a farmi cambiare il cognome all’ufficio anagrafe, è una trafila infinita. Questo cognome è una coltellata al cuore. Ho chiesto come cognome Galoppo, ma poi continuerei a chiamarmi J.R. Voglio che sulla lapide ci sia scritto Galoppo e che non ci siano fiori a coprirlo nemmeno di striscio. Lo voglio in bella vista, perché dedico la vita ai cavalli e spero che il paradiso sia una prateria, ma senza ufficio anagrafe.
Ho un campo bello largo e una scuderia di cinque cavalli che non hanno mai fatto il ballo dell’orso, perché lì da me non c’è mai modo di annoiarsi. La parola d’ordine è: movimento! Questo chiedo a te, che sei uno scrittore ombra: che mi scrivi un volantino, mettendo in risalto sia la parola movimento che la mia scuderia, che si chiama Cinque Selle.
Uno arriva lì con la macchina e può parcheggiare tranquillamente, anche con il vestito della domenica, perché ho cinque spogliatoi, con il nome dei miei cavalli: Furia, Furioso, Furibondo, Furente e Fannullone. Nomi che rispecchiano appieno i loro caratteri. Per esempio Fannullone se non ha voglia non esce nemmeno dal recinto, neanche sotto minaccia, nemmeno sotto percosse, cosa che tra l’altro non farei mai. E lui lo sa bene, è furbo e se dice no è no. Punto e basta. Bisogna che sole e temperatura siano come dice lui.
Dunque, l’equitazione è uno sport divertente e poi si può parlare con i cavalli, loro ti capiscono benissimo. Sono molto intelligenti, Furente mi aiuta con la contabilità, per fare un esempio.
Primo, qui non ci sono castroni. Secondo, do a tutti il trinciato durante la settimana, ma alla domenica li porto al ristorante Crazy Horse, dove abbiamo una sala riservata e diciamo che alla domenica molti vengono al ristorante anche solo per vedere i miei cavalli. A Furibondo, per tenderlo buono, devo sempre promettere una torta alla vaniglia. I bambini si divertono molto e questa per me è pubblicità, perché poi mi cercano, vengono al maneggio.
Cavalcare le mie cinque selle tonifica muscoli e cuore e poi i bambini con i cavalli ci sanno fare e dopo qualche tempo si parlano, non so in che modo, ma si capiscono. Il piccolo Armando con Furia si scompiscia dalle risate e non ho ancora capito il motivo, ma ti dirò che un po’ sono geloso.
I miei cavalli li faccio lavorare massimo tre ore al giorno, escluso Fannullone, naturalmente, però è su di lui che spesso ricade la scelta, forse perché gli manca un pezzo d’orecchio e fa tenerezza, però è un appaloosa e fra i cinque è il cavallo più bello.
Il maneggio è un pezzo di paradiso, con gli abeti e i sentieri nel bosco. Puoi fare la colazione al sacco, arrampicarti fino a duemila metri e una volta su non hai più voglia di scendere. E le cose che ci sono a valle non solo sono piccole, ma sembrano insignificanti. Vorrei che tu nel volantino mettessi in risalto questa cosa, che il mondo è solo un fondale e che la vera vita è lì fra i miei cavalli, in sella, nel silenzio. Il Movimento Cinque Selle è esattamente quello che uno si aspetta dalla vita, anche se non lo sa.